Scopri Bettona, uno dei borghi più belli d’Italia.
Bettona è un piccolo borgo al confine nord-orientale dei monti Martani. Un luogo di profonda pace. Che vive da sempre in simbiosi con la natura nella quale è immerso. Dall’altura su cui sorge, sovrasta la vallata umbra e offre una straordinaria vista, che spazia da Perugia ad Assisi, e oltre. Per questo viene chiamata “il balcone etrusco”.
«Vettona» ha infatti origini etrusche e fu in seguito colonia romana. I «Vettonenses» vengono citati da Plinio nella sua Naturalis Historia. Fu rasa al suolo da Augusto poiché appoggiò Marco Antonio durante il conflitto. Successivamente subì gli effetti disastrosi delle invasioni barbariche e venne devastata da Totila. Quindi cadde sotto il dominio greco, longobardo e, infine, sotto il Ducato di Spoleto.
Libero Comune nel Medioevo, unita ad Assisi agli inizi del ⅩⅢ secolo, nel 1352 si arrese a Perugia che la distrusse e prelevò anche il corpo di san Crispolto, protettore e martire della città. Secondo la leggenda venne torturato, arso vivo e addirittura segato, nel luogo in cui sorse la prima abbazia benedettina del territorio. Bettona risorgerà grazie al legato pontificio Egidio Albornoz e rivedrà il ritorno del corpo del santo.
Durante il Rinascimento sarà contesa. Al suo governo si alterneranno diversi uomini di potere. Nel 1412 diedero principio al loro predominio i Signori Trinci di Foligno. Mentre nel 1516 papa Leone Ⅹ concedette a Giampaolo Baglioni «Bettona, terra molto opportuna allo stato loro, e di non picciola consideratione in queste parti». Grandi protagonisti del tempo furono i Crispolti, illustre famiglia bettonese che più volte tentò di riportare la città sotto l’obbedienza della chiesa. Il dominio dei Baglioni su Bettona cessò nel 1648, quando la linea dei conti investiti si estinse e la camera apostolica riprese possesso della città. Questa rimarrà sotto l’egida dello stato pontificio fino all’unificazione nazionale.
Durante l’epoca rinascimentale, Bettona fu un centro autorevole: i suoi amministratori si distinsero sempre per una particolare attenzione ai problemi economici, con l’aiuto dei Collegi delle Arti. Importante fu la fondazione del Monte frumentario nel 1491. Si ricorda la grande abilità dei governanti nel fronteggiare epidemie disastrose come la peste, alla quale seguivano sempre penurie dei raccolti. Oppure le grandi piogge e inondazioni insieme a «freddi si rigidi che si seccorno quasi tutti gli olivi e le viti».
La storia di Bettona è intrecciata indissolubilmente a quella degli insediamenti religiosi presenti nella città. Protagonisti soprattutto a partire dal Duecento, con la nascita e la diffusione degli ordini mendicanti. La prima notizia documentaria che attesti l’esistenza di un monastero benedettino nel territorio di Bettona risale al 1014. Si riferisce all’abbazia di San Crispolto della Piana, che oggi è una casa privata in località Passaggio.
La Badia custodì le reliquie del santo martire fino a quando le trasportarono nella chiesa di San Crispolto, costruita all’interno delle mura di Bettona nel 1266. Altro importante monastero benedettino nell’alto Medioevo è quello di San Quirico. Ai quali si aggiungono i rami femminili di San Giacomo, e Santa Caterina. La prima comunità francescana arrivò a Bettona nel 1235, per desiderio dei bettonesi stessi. I frati minori conventuali si stabilirono in breve tempo presso la chiesa di San Crispolto. Nel Quattrocento arrivarono in città anche i frati minori osservanti, che costruirono nel 1500 il meraviglioso convento di Sant’Antonio, oggi in rovina.
Bettona è uno dei Borghi più belli d’Italia. Delizierà i vostri occhi con le sue bellezze artistiche sia medievali che rinascimentali. Allo stesso modo faranno i suoi orti e giardini, nascosti tra i vicoli del borgo. Non potete andar via da Bettona, però, senza aver assaggiato il suo piatto tipico: l’oca arrosto. In città troverete pochi ristoranti aperti tutto l’anno, ma l’ultima settimana di luglio si svolge una vera e propria Sagra dell’Oca, che vi permetterà di gustare un succulento piatto all’aperto. Godendo del fresco venticello delle sere d’estate, seduti in uno dei vasti giardini che si aprono all’interno delle mura.
Altro prodotto tipico bettonese è il piselletto. Un baccello dal gusto dolce e deciso, la cui esistenza è dovuta alla perseveranza delle donne bettonesi, che ne hanno impedito l’estinzione rischiata negli anni Settanta. La pianta si arrampica per due metri intrecciandosi alle mura etrusche e medievali. Come a voler dimostrare l’attaccamento alla sua terra e alla sua storia; si raccoglie a maggio e si degusta in svariate ricette.
Il Comune e la Pro Loco di Bettona organizzano iniziative disseminate in tutto l’arco dell’anno. Ad aprile troverete il Bettona Art Music Festival. Una rassegna di eventi come concerti di musica classica e conferenze che si tengono in luoghi più o meno dimenticati del borgo. Mentre in occasione delle feste natalizie, il paese fa da scenario ad un suggestivo presepe vivente. Certamente l’estate è la stagione più viva e animata. Oltre alla Sagra dell’Oca, l’evento più atteso e importante, l’ultimo sabato di giugno si tiene la “Notte Romantica dei Borghi d’Italia”, di cui Bettona è degna componente. Per tutta la serata i ristoranti, gli agriturismi, i B&B e i produttori di tutto il territorio comunale cucinano le proprie specialità gastronomiche. Mostrano le eccellenze legate al territorio, accompagnate dai vini della cantina locale, il tutto unito a buona musica e all’apertura del museo della città.