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Palazzo Spada di Terni

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Sul lato meridionale di Piazza Europa svetta un possente palazzo, nudo e severo, eretto nel XVI secolo per diventare la residenza dei Conti di Collescipoli, gli Spada, una delle famiglie romane più influenti di Terni.

Nel 1546 Antonio Cordini, più conosciuto come Antonio da Sangallo il Giovane, mentre soprintendeva ai lavori di costruzione del Palazzo, debilitato e febbricitante stramazzò a terra per non riprendersi più. Nessuno conosce di preciso la causa della morte del grande architetto manierista che tra le sue innumerevole imprese, oltre alla Rocca Paolina, collezionò anche la direzione del cantiere della Basilica di S. Pietro in Vaticano per più di 25 anni, affrontando il non facile compito di reggere il confronto con il suo predecessore, tale Raffaello Sanzio. Molte volte nel corso dei secoli la versione della morte naturale dell’architetto fiorentino è stata sostituita con quella più affascinante dell’omicidio per avvelenamento, anche se nessuno ha mai potuto verificarla. Fatto sta che in quegli anni Sangallo si trovava a far fronte a una difficile situazione essendo stabilitosi a Terni, per volere di Papa Paolo III, con l’incarico di portare avanti i lavori di costruzione del sistema di regolamentazione idraulica della Cascata delle Marmore. Da secoli la cascata creava problemi nella gestione delle piene del fiume Nera che inondava continuamente il territorio reatino. Questo determinò una rivalità sanguinaria fra Terni e Rieti che però non cessò con la costruzione dell’opera, poiché era vista dai sudditi come un’imposizione del proprio governante pontificio che non accontentava nessuno. Secondo la tradizione, sempre più sospettosa della storiografia ufficiale, Sangallo il Giovane si trovò preso in mezzo a questa rivalità in quanto braccio esecutivo e rappresentante dell’odiato Papa, e non poté sfuggire alla vendetta del popolo.

La costruzione del Palazzo fu poi ultimata nel 1555 e gli Spada ne mantennero la proprietà fino alla fine del Settecento, quando fu acquisito dalla famiglia Massarucci prima e dalla Suore del Bambino Gesù poi. Nella seconda metà del Novecento fu ceduto al Comune di Terni che attraverso una sapiente riconversione installò i propri uffici e la sala del consiglio comunale al suo interno. Proprio la Sala del Consiglio, detta anche Sala di Fetonte, è uno dei capolavori del Palazzo. Le volte presentano splendide decorazioni a grottesche e delle scene tratte dalla Battaglia di Lepanto e dalla Notte di S. Bartolomeo con la strage degli Ugonotti dipinte dal pittore fiammingo cinquecentesco Karel Van Mander.

La facciata, come tutto il resto della struttura, si presenta nuda e “scorticata”, cioè mancante dello strato di intonaco che ricopriva il palazzo in origine. Questo le dona un’aria ancora più possente e austera. L’aspetto iniziale dato al Palazzo Spada di Terni da Sangallo il Giovane era in effetti differente rispetto a quello che noi vediamo oggi e prevedeva l’articolazione della pianta in due ali. Nel Settecento i due corpi vennero uniti tramite la costruzione di un edificio, creando il tipico stile “a corte”. L’ingresso principale venne successivamente spostato da Via Roma a Corso del Popolo, dove rimane ancora oggi.

Il Palazzo Spada è visitabile negli orari di apertura del Comune di Terni e, se non ci sono consigli o riunioni in atto, potete chiedere di farvi accompagnare nella splendida sala consiliare e nelle sale adiacenti, anch’esse di grande impatto grazie alle decorazioni attribuite a Sebastiano Fiori, allievo del Vasari. Infine presso il palazzo sono stati ritrovati resti di mosaici relativi ai pavimenti di una antica domus romana, simbolo della longevità e dell’importanza di un luogo che da secoli costituisce un il centro del potere del territorio.

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