Vai al mio itinerario

Dichiaro di aver acquisito le informazioni fornite dal Titolare all’interno dell'informativa sulla privacy e presto il consenso per le finalità qui sotto riportate:

 
 

Password dimenticata? Nuovo utente? Registrati

Basilica di San Valentino

Vai al mio itinerario

Attività preferite

Fuori dal centro della città, diramandosi dalla Via Flaminia, uno stradello di selciato in salita conduce alla elegante Basilica di San Valentino. In questo luogo, in origine un cimitero paleocristiano, fu sepolto nel III secolo il santo più conosciuto al mondo, il cui ricordo è festeggiato anche nei paesi non cristiani. Quella di San Valentino è la festa più romantica del mondo e la storia del martirio del santo è, nella sua tragicità, altrettanto romantica.

Valentino, vescovo di Terni noto per la sua grande personalità, venne chiamato a Roma dal padre di una ricca famiglia perché il figlio si trovava gravemente malato e in fin di vita. Il vescovo riuscì con un miracolo a salvare il giovane, che come ringraziamento si convertì al Cristianesimo. La notizia della guarigione si diffuse, come anche la fama del vescovo, che riuscì nella sua missione evangelizzatrice a convertire anche dei giovani studiosi. Questi erano Procolo, Efebio, Apollonio e Abondio, che presto diventarono fedeli discepoli di Valentino seguendolo fino alla sua scomparsa. Morte che avvenne in maniera violenta, come per molti cristiani di quel periodo, specialmente quelli votati alla diffusione del proprio credo nell’Impero pagano, per volere di Furius Placidus, prefetto di Roma, che ne ordinò la decapitazione. Sulla via di ritorno per Terni Valentino fu catturato dai centurioni e non ebbe scampo. Ma perché Valentino è il santo degli innamorati?

La storia narra che prima di essere arrestato Valentino aveva officiato una cerimonia molto particolare, un matrimonio fra una cristiana e un pagano, altamente vietato sia dalla legge che dalla religione. Ma lei, Serapia, era gravemente malata. Il giovane amante, Sabino supplicò il vescovo affinché intercedesse con il Signore per poter essere unito a lei anche dopo la morte. Così Sabino si convertì e Valentino, impressionato da un così travolgente sentimento, benedì l’unione della coppia. Qualche istante dopo la dolce Serapia morì, sopraffatta dalla malattia, ma l’amore era stato ormai celebrato per sempre.

La chiesa sorse sull’oratorio probabilmente costruito per onorare la memoria del vescovo, ma essendo su una via di comunicazione molto transitata e fuori dal riparo delle mura cittadine, fu distrutta e ricostruita molte volte. La versione che possiamo ammirare oggi è seicentesca e fu innalzata quando, per volere di Papa Paolo V, vennero ricercate e riesumate le spoglie del Santo.

Da delle nicchie apposte sulla facciata, le statue in stucco di Valentino e suoi quattro discepoli ci guardano e ci invitano a entrare. Dentro, la basilica di San Valentino presenta una pianta a navata unica con cappelle laterali, ospitanti pregevoli dipinti di Luca de la Haye e uno splendido S. Michele Arcangelo del Cavalier D’Arpino, al secolo Giuseppe Cesari, maestro di Caravaggio. Sotto l’altare è collocata l’urna che racchiude le spoglie di S. Valentino. Scendendo per una scala alla sinistra dell’altare si accede alla cripta, che conserva i resti dei fedeli discepoli del vescovo ternano. Adiacente alla cripta vi è un piccolo museo con alcuni oggetti rinvenuti durante gli scavi fatti per la costruzione della Basilica.

Nel 1909, durante degli scavi archeologici nell’area poco lontana denominata come Necropoli delle acciaierie, venne rinvenuta una tomba abbastanza singolare. Contrariamente alla consuetudine, il sarcofago era bisomo, cioè conteneva due corpi, e nel corredo funerario furono ritrovati due braccialetti intrecciati. La fantasia popolare interpretò quei corpi sepolti in coppia come quelli di Sabino e Serapia e i braccialetti intrecciati come il simbolo del loro amore. Tale versione è stata di recente smentita da alcuni studi archeologici e antropologici, che hanno individuato i corpi come quelli di due bambini, probabilmente tutti e due di sesso femminile, risalenti a otto secoli prima di Valentino. Ma la tomba, oggi esposta alla sezione archeologica del CAOS il polo museale e culturale stabilitosi nell’Ex fabbrica chimica SIRI — è ancora molto suggestiva e merita assolutamente una visita.

Aggiunto ai preferiti con successo.

Per creare il tuo itinerario avremmo bisogno di qualche informazione in più: indica dunque le date che preferisci, quanti siete e dai un valore ai tuoi interessi, così potremo iniziare a comporre la tua timeline insieme.