Nella periferia settentrionale di Spoleto, fuori dal centro storico, sorge una bellissima villa con un immenso giardino che oggi è divenuto parco pubblico, un magnifico spazio verde dedicato a cittadini e turisti. Nel luogo dove un tempo sorgeva un quartiere romano venne realizzata, nel XVI secolo, una elegante dimora signorile su commissione della nobile famiglia spoletina dei Martorelli. Nel corso dei secoli l’edificio subì varie modifiche strutturali, cambiando di volta in volta la proprietà. Nel Settecento venne acquistata dalla famiglia Locatelli, i cui membri vollero conferirle un aspetto grandioso, degno dei Pontefici Pio VI e Pio VII che vi abitarono. Nel 1823, la struttura passò nelle mani di Francesco Marignoli che ne godette molto poco, cedendola quasi subito ad Annibale Sermattei della Genga, membro anch’egli di una nobile famiglia spoletina e divenuto papa nel 1823 col nome di Leone XII. Soltanto diversi decenni più tardi, nel 1885, la Villa venne acquistata di nuovo dai Marignoli, ottenendo l’attuale denominazione di Villa Redenta, ovvero “ricomprata”.
L’edificio presenta un corpo di fabbrica tra due torri angolari. Si accede tramite un ingresso monumentale definito da tre arcate sul lato che si affaccia al giardino, mentre un portone sormontato da balconcino, con ringhiera in ferro battuto, permette di accedere da Via Flaminia. All’interno sono conservati affreschi del XV secolo, un bellissimo mosaico pavimentale di epoca romana e numerose decorazioni del XVII-XIX secolo, tra cui soldati napoleonici a grandezza naturale. Particolarmente suggestivi sono i paesaggi esotici della Sala Cinese e le scene mitologiche della Sala Canoviana.
L’intero complesso di Villa Redenta è costituito anche da altri ambienti quali la cappella, la cafè house in stile Rococò, la foresteria e le scuderie.
Anche il giardino è sicuramente degno di nota. Ospita infatti più di 900 specie vegetali differenti, tra cui un secolare Cedro del Libano alto circa 19 metri. Lo spazio verde è impreziosito da un piccolo teatro all’aperto e finte rovine romane che rendono molto suggestiva l’intera area.