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Rocca di Albornoz

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La Rocca di Albornoz, nota anche come Castello di Spoleto, venne eretta a partire dal 1359 sulla sommità del colle Sant’Elia, in posizione sopraelevata e dominante rispetto alla città ed alla valle circostante. La costruzione di questo imponente edificio militare destinato al controllo della via Flaminia venne commissionata dal Papa Alessandro VI, unitamente a numerose altre rocche simili, allo scopo di ripristinare il potere papale sui territori dell’Italia centrale durante la sua cattività Avignonese. Il pontefice, che dimorava ad Avignone, inviò a Spoleto il potente Cardinale spagnolo Albornoz, il quale affidò la direzione dei lavori, conclusisi nel 1370, a Matteo di Giovannello da Gubbio, detto il “Gattapone”.

Per la sua posizione strategica e per l’imponenza dell’edificio, la rocca di Albornoz divenne sede di importanti personaggi nel corso dei secoli come rettori del Ducato, governatori della città e legati papali. Secondo la tradizione, la stessa Lucrezia Borgia figlia di Alessandro VI che la nominò a soli 19 anni reggente del Ducato di Spoleto, soggiornò presso la Rocca per due volte: nel 1499 per tre mesi e nel 1502 per una breve sosta lungo l’itinerario che la portava a Ferrara.

L’impianto architettonico presenta una pianta rettangolare difesa da sei imponenti torrioni, il più grande e centrale dei quali è chiamato “Torre della Spiritata” forse in riferimento all’efferata figlia del pontefice. All’interno delle mura perimetrali si sviluppano due cortili: il Cortile delle Armi, dedicato alla milizia armata e il Cortile d’Onore, dedicato agli amministratori e ai governatori, quest’ultimo decorato da un doppio loggiato interamente in cotto e da un elegante pozzo esagonale. Tra i numerosissimi ambienti interni vanno menzionati sicuramente il Salone d’Onore, la sala più vasta dell’intero edifico destinata a cerimonie e banchetti e decorata con affreschi cinque-seicenteschi, e la Camera Pinta (o Picta) anch’essa decorata con scene cavalleresche affrescate tra il 1392 ed il 1416.

Dal 1817 fino al 1983 la fortezza divenne sede carceraria e perdette molte delle opere d’arte custodite al suo interno. Solo in seguito alla chiusura del carcere venne sottoposta ad un attento lavoro di restauro e valorizzazione che portò all’inaugurazione, nel 2007, del Museo Nazionale del Ducato. L’impianto museale si articola in ben 15 sale storiche della fortezza e si suddivide su due piani. Quello inferiore presenta opere e materiali disposti in ordine cronologico che raccontano la storia del territorio identificato con il nome di Ducato di Spoleto in un periodo compreso tra il IV e il XV secolo d.C. Quello superiore conserva numerose opere scultoree e pitture realizzate tra il periodo romanico ed il Rinascimento.

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