La bellissima chiesa romanica di Santa Eufemia sorge all’interno del cortile del Palazzo Arcivescovile di Spoleto. Le fonti parlano di una chiesa, nei pressi del Palazzo Ducale, dedicata alla santa fin dal X secolo, quando ancora la città era capitale del potente ducato.
La tradizione racconta che Gunderada, abadessa di un monastero benedettino, in una notte del 980 con alcune consorelle ed un sacerdote recuperò il corpo del martire Giovanni, vescovo di Spoleto, portandolo nella chiesa che, in seguito, divenne meta di pellegrinaggi dopo l’avvenimento di varie guarigioni miracolose. Nell’XI secolo, la chiesa subì profondi rimaneggiamenti ed ampliamenti in seguito alla realizzazione del Palazzo Arcivescovile che inglobò la struttura precedente, arricchendola in questa occasione di numerosi elementi lombardi. Oggi la Chiesa costituisce il più pregevole esempio di architettura romanica di stile lombardo di tutta la città.
Nel 1446, il papa Eugenio IV nominò il fratello Marco Condulmer amministratore della diocesi e fu per volontà di quest’ultimo che, per qualche tempo, la chiesa cambiò intitolazione e venne dedicata a Santa Lucia. Oggi si conserva ancora, all’interno della chiesa, una colonna decorata con un affresco di Santa Lucia, datato al 1455.
Nei secoli successivi la chiesa di santa Eufemia subì numerosi rifacimenti per lo più dannosi, fino al definitivo restauro in età moderna, realizzato tra il 1907 ed il 1954 dall’archeologo di Spoleto Giuseppe Sordini e, ad oggi, è utilizzata sporadicamente per eventi liturgici, artistici e culturali, essendo stata sconsacrata da lungo tempo.
La facciata, particolarmente semplice, è realizzata in blocchi di pietra molto chiari con un ampio portale d’ingresso centrale ad archi rincassati e finestre bifore e monofore.
L’interno, articolato in tre navate separate da colonne e pilastri, ricorda moltissimo la chiesa di San Lorenzo di Verona, tanto da far ipotizzare il coinvolgimento di maestranze veronesi nella realizzazione di questa magnifica opera.