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Duomo di Spoleto (Cattedrale di Santa Maria Assunta)

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Il Duomo di Spoleto, con la sua meravigliosa facciata, costituisce una sorta di quinta scenica di fondo presso Piazza Duomo, sulla quale sorge circondata da numerosi altri edifici.

La cattedrale venne realizzata nel XII secolo sui resti di un precedente edificio religioso intitolato a S. Maria del Vescovado, che a sua volta si imponeva su un più antico luogo di culto dedicato al martire Primiano. La Cripta di S. Primiano, a cui si accede tramite la canonica, è databile al IX secolo e rappresenta l’unica porzione originale dell’antica cattedrale, ricostruita alla fine del XII secolo.

La facciata del Duomo di Spoleto è affiancata sul lato sinistro dall’imponente torre campanaria quadrangolare ed è costituita da un elegante porticato con cinque arcate a tutto sesto sorrette da colonne corinzie, mirabile opera del maestro Ambrogio Barocci del 1492. La parte superiore si articola in due livelli separati da un cornicione sorretto da archetti ciechi: l’ordine inferiore è decorato da cinque bellissimi rosoni, quello centrale di dimensioni maggiori, è circondato dai simboli dei quattro evangelisti; l’ordine superiore presenta tre rosoni e tre nicchie ogivali, quella centrale, di maggiori dimensioni, è decorata dal meraviglioso mosaico con Cristo in trono tra la Madonna e S. Giovanni Evangelista. Gli elementi decorativi sono ulteriormente impreziositi dall’uso di blocchi di pietra locale, bianca e rosa che risaltano i particolari architettonici.

All’interno lo spazio è suddiviso in tre navate con abside centrale, la pianta è a croce latina con transetto. L’edificio ospita una grandissima quantità di opere d’arte di artisti di epoche differenti: il busto in bronzo di Urbano VIII venne realizzato da Gian Lorenzo Bernini nel 1640; la Croce dipinta con l’iconografia del Cristo vivo (triumphans) è opera di Alberto Sotio del 1187; il ciclo dipinto con Storie della Vergine, che decora l’abside centrale, venne affrescato da Filippo Lippi tra il 1467 e il 1469.

Infine, assolutamente degne di note sono due cappelle: la Cappella della Santissima Icona in cui è conservata una tavoletta bizantina del XII secolo, che la tradizione racconta fosse donata alla città di Spoleto da Federico Barbarossa in segno di pace; e la Cappella delle Reliquie in cui è custodita una delle uniche due lettere autografe di San Francesco ancora esistenti. Si tratta di una piccola pergamena rettangolare (cm 13×6), in pelle di capra, formata da diciannove righe indirizzate a Fra Leone. L’altra lettera autografa è la cosiddetta chartula, conservata nella Basilica di Assisi, che la tradizione vuole scritta da Francesco nel 1224, dopo la stigmatizzazione sul monte Verna.

L’interno dell’edificio così come si presenta oggi ai nostri occhi, è frutto di un deciso intervento seicentesco che gli conferì uno stile barocco.

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