Alle porte della città, a poca distanza dal Pozzo di S. Patrizio, si possono ammirare i resti di un antico tempio etrusco, noto come Tempio del Belvedere forse era dedicato alla divinità Tinia (il Giove degli Etruschi). Della struttura originaria rimangono ancora perfettamente conservati il basamento e la scalinata monumentale di ingresso, mentre delle quattro colonne che dovevano incorniciare l’aula sacra, sono rimaste solo le basi. Altri resti architettonici del tempio, quali frammenti dei fregi decorativi sono custoditi al Museo archeologico di Faina.
Il tempio del Belvedere costituisce, insieme alle Necropoli del Crocifisso del tufo e di Cannicella, ed all’area archeologica fuori città del Fanum Voltumnae, la chiara testimonianza dell’importanza degli Etruschi nel territorio orvietano.
Ad ovest della rupe orvietana, in una località chiamata “Campo della Fiera”, sono ancor oggi in corso scavi archeologici finalizzati ad indagare la zona circostante. Il rinvenimento di reperti di varia natura quali monete, gioielli, resti di edifici, fregi e ceramiche greche, ha portato gli studiosi a identificare l’area ai piedi di Orvieto come la famosissima Fanum Voltumnae di cui parlano gli scrittori antichi. Si tratterebbe infatti di uno dei luoghi sacri e politici più importanti del mondo etrusco. Il santuario, era infatti dedicato al dio Voltumna, ed era la sede federale delle dodici città della lega etrusca. Lo stesso Tito Livio racconta che presso tale luogo sacro si celebrassero non solo feste religiose ma eventi mondani e politici quali fiere, mercati, giochi solenni e spettacoli teatrali, oltre che essere il luogo preposto all’elezione dei comandanti militari.