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Museo degli Ex Seccatoi del Tabacco

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Il Museo degli Ex Seccatoi del Tabacco si trova a Città di Castello, nella sua immediata periferia, e costituisce un mirabile recupero di archeologia industriale.

La coltivazione del tabacco sembra essersi diffusa in Umbria a partire dal Cinquecento. In seguito, la piccola Repubblica di Cospaia, zona franca fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, divenne un fiorente centro di contrabbando fino agli anni Settanta del Novecento. Nel secondo dopo guerra, la coltivazione del tabacco tropicale prodotto in zona risultò non più redditizia e venne lentamente abbandonata con conseguente dismessa delle grandi strutture della Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello, destinate all’essiccamento delle foglie.

A partire dal 1978, l’artista tifernate, Alberto Burri ottenne l’uso dei capannoni come laboratorio per la realizzazione di opere di grande formato. Burri, nato a Città di Castello nel 1915, era medico di professione e cominciò a dedicarsi all’arte durante la seconda guerra mondiale. La sua opera si colloca nel filone dell’arte informale, caratterizzata dall’uso di materiali innovativi e soluzioni colossali (molto famoso “il Gretto” di Gibellina Vecchia in Sicilia, che è un’enorme distesa di cemento bianco a coprire le rovine del terremoto del 1968).

A più riprese, nel corso della sua vita (morì a Nizza nel 1995), l’autore tifernate fece dono delle proprie opere alla città natale collaborando con la Fondazione Palazzo Albizzini, la quale acquisì l’intero complesso nel 1989, dando vita ad un articolato progetto di recupero e ristrutturazione. I grandi padiglioni, completamente dipinti di nero per volontà dell’artista, ospitano ben 128 opere di grandi dimensioni, alcune collocate persino sul prato esterno all’edificio, suddivise ed organizzate nello spazio espositivo, secondo cicli pensati da Burri stesso: Viaggio (1979), Orsanmichele (1980), Sestante (1982), Rosso e Nero (1983-84), T Cellotex (1975-84), Annotarsi (1985-87), Non ama il Nero (1988), Grandi Neri (1988- 90), Metamorfotex (1991), e Il Nero e l’Oro (1992-93).

L’esposizione presso il museo degli Ex seccatoi del Tabacco venne inaugurata nel 1990 e in uno spazio di circa 7.500 metri quadrati, ospita la produzione dell’artista compresa tra gli anni 1970 e 1993.

Le restanti opere, circa 130 pezzi realizzati dal Burri tra il 1948 edil 1989, si trovano in un’altra sede espositiva, presso il Palazzo Albizzini, situato nell’omonima via, a poca distanza dal Palazzo Vitelli a Sant’Egidio.

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