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Chiesa di Santa Maria Maggiore a Città di Castello

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All’estremo sud di Città di Castello, addossata alle mura dell’antica cinta, sorge la chiesa di Santa Maria Maggiore. Sulle spoglie di un precedente edificio del XIII secolo intitolato a S. Maria della Neve, Niccolò Vitelli fece costruire l’attuale struttura.

Dopo aver riconquistato Città di Castello, Niccolò, il “Padre della Patria”, decise di far riedificare la Chiesa di Santa Maria Maggiore utilizzando materiale della vicina rocca demolita nel 1474. I lavori, che portarono alle forme attuali, si protrassero dal 1483 al 1509 mentre rimaneggiamenti e ristrutturazioni furono eseguiti tra il 1935-1939 per volere del parroco Mons. Giuseppe Malvestiti.

La facciata si presenta austera, con un semplice rivestimento in mattoni e cornici terminali, ed anche la pomposa decorazione barocca interna è stata in parte eliminata per ripristinare la semplicità originaria.

L’edificio presenta una pianta rettangolare, articolata in tre navate. Quella centrale ha una copertura a volte a crociera, sostenute da pilastri e sottolineate da costoloni in pietra decorati all’incrocio con stemmi della famiglia Vitelli. La navata è coronata da un’abside poligonale fiancheggiata da due cappelle rettangolari, decorate con affreschi quattrocenteschi ed opere di artisti moderni. Tra le più importanti sono da ricordare: “Battesimo di Cristo” (1939) di Alessandro Bruschetti, accanto ad esso la figura di Sant’Emidio, protettore dei terremoti (1953), realizzata da Nemo Sarteanesi, e ancora gli affreschi di Alvaro Sarteanesi con “Madonna di Loreto” (1950) e “San Carlo Borromeo e gli appestati del 1943″ di Aldo Riguccini.

Dietro l’altare maggiore, infine, si trovano riadattati gli stalli del coro, realizzati nella seconda metà del XVI secolo su commissione di Beatrice Vitelli, la quale entrò come educanda nel convento agostiniano nel 1536 e vi rimase poi come suora.

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