Sulla piazza Gabriotti, centro della città, sorge fin dall’XI secolo la cattedrale della Città di Castello. Secondo la tradizione, la chiesa romanica sorse sui resti di un precedente tempio pagano e venne consacrata ben tre volte durante la sua lunga esistenza, prima a San Lorenzo e poi successivamente ai santi patroni della citta Florido e Amanzio.
Nelle sue forme attuali l’edificio è il risultato di rimaneggiamenti successivi. Il primo ampliamento si realizzò nel 1356, poi fu ulteriormente rinnovata tra Quattrocento e Cinquecento sotto la direzione di Elia di Bartolomeo.
La facciata, rimasta incompiuta, risale agli anni tra il 1632-46 e venne realizzata su disegno di Francesco Lazzari. Delle sue fasi antiche, la Cattedrale conserva ancora il campanile cilindrico, di stampo ravennate, che risale all’epoca romanica, ed il portale sinistro, decorato con colonne tortili, che è databile alla fase gotica.
L’imponente scalinata di accesso è più recente, datata al Settecento.
La struttura è a croce latina, ad un’unica navata con cappelle laterali che conservano alcune opere d’arte degne di nota: nella cappella di S. Paolo si trovano “La caduta del Santo sulla via di Damasco” (realizzata da Niccolò Circignani, detto Pomarancio alla fine del XVI) e la “Trasfigurazione” di Rosso Fiorentino (1530).
Il presbiterio è impreziosito dal bellissimo coro ligneo intarsiato e intagliato alla metà del Cinquecento. La visita della Cattedrale di Città di Castello non potrà che concludersi con la Cripta sottostante, chiamata anche Duomo Inferiore. Accessibile attraverso una scalinata laterale, ospita un antico sarcofago in pietra che custodisce ancora le reliquie dei santi titolari.