A partire dalla fine del XIII secolo il nascente Comune di Assisi comperò tre edifici posti sul lato meridionale della Piazza Maggiore, oggi Piazza del Comune, per accorparli e dar vita a un unico grande palazzo pubblico, che avrebbe dovuto ospitare gli organi istituzionali incaricati di governare la città. Palazzo dei Priori si presenta oggi come un elegante complesso di edifici in mattoni bianchi, costruito secondo il caratteristico stile dell’architettura assisiate medievale, perforato nel centro da una volta che lascia passare al suo interno una delle arterie principali del centro storico: Via dell’Arco dei Priori. Questa scende dalla piazza verso la valle e conduce alla Porta del Mojano sulla antica strada per Bettona. Il nome del Palazzo deriva dagli inquilini che lo abitarono a partire dagli anni Trenta del Trecento. I Priori erano i rappresentanti al governo delle Corporazioni delle arti e dei mestieri — l’equivalente delle odierne associazioni di categoria, però molto più potenti — e la loro magistratura era alloggiata al piano nobile del palazzo. Come si può ben intuire ancora oggi dalla struttura dell’edificio, al piano terreno vi era un loggiato che ospitava un’area per le botteghe da affittare ad artigiani e commercianti. L’affitto evidentemente era necessario per via degli altissimi costi di manutenzione del Palazzo e quelli di mantenimento dei suoi inquilini che, per far fronte a queste spese, non guardavano in faccia a nessuno. Nel retro del Palazzo, a piano terra, sulla “scarpa” di sostegno che serve a rinforzare la struttura, si trovano altre porte ad arco simili a quelle che si aprono sulla facciata principale, ma più piccole e discrete. È qui, nella parte più nascosta delle “retrobotteghe”, che fu istituito nel 1341 il bordello cittadino, spostato una ventina di anni dopo a Palazzo Nuovo, sotto la suggestiva Volta Pinta, decorata con raffinate grottesche nel XVI secolo.
Nel 1442 Niccolò Piccinino al soldo della nemica Perugia assediò Assisi con i suoi ventimila uomini e, riuscito a entrare attraverso un varco nell’acquedotto cittadino, mise a ferro e fuoco la città, non risparmiando neanche donne e bambini. Palazzo dei Priori non ebbe miglior sorte e fu gravemente danneggiato, ma presto ne fu ordinata la ricostruzione per volere di Papa Sisto IV e dei Cardinali Orsini e Savelli. Una lapide posta in alto sopra l’Arco dei Priori ne conserva la memoria. In quel tempo il Palazzo dei priori fu ampliato fino a comprendere, più a destra, il Monte di Pietà e la residenza del Governatore apostolico, direttamente inviato dal Papa per un maggiore controllo sui territori sui quali insistevano Perugia e Assisi, città notoriamente riottose e ribelli.
Le merlature guelfe che vedete sopra il tetto di uno degli edifici del complesso, come per i dirimpettai Palazzo del Capitano del Popolo e Torre civica, sono interventi posticci non risalenti al periodo medievale del Palazzo. Queste infatti furono realizzate in epoca fascista all’interno di un grosso intervento di rinnovamento della piazza commissionato per il settimo centenario della morte di S. Francesco.
All’interno il Palazzo dei Priori, che oggi ospita gli uffici dell’amministrazione comunale, conserva le splendidamente decorate Sale del Consiglio e degli Stemmi, costituite nella seconda metà dell’Ottocento quando Assisi fu annessa al Regno d’Italia, affrescate e arredate da Alessandro e Carlo Venanzi, eminenti artisti locali.