Un parco tra i più interessanti d’Italia sia per gli aspetti naturali che per quelli culturali: la Sibilla Appenninica, antica abitante dei Monti Sibillini ha lasciato le sue tracce nei i sentieri, nelle grotte e nella memoria di chi abita queste terre ancestrali. Le Sibille erano sacerdotesse del Dio Apollo, vivevano in ascesi in zone impervie, avevano il potere oracolari e i gli uomini più intrepidi e coraggiosi rischiavano la vita per raggiungerle e trovare le giuste risposte. Nel medioevo questa figura assume un carattere oscuro e misterioso, fino a coincidere con le malevoli streghe in tempo di inquisizione. Le fate della Sibilla, bellissime e fedeli servitrici dai piedi caprini, di notte escono dai loro rifugi raggiungendo i borghi arrampicati sul dorso della montagna per insegnare le arti della tessitura alle giovani donne o per sedurre giovanotti e poi scappare verso le cime alle prime luci dell’alba.
I pendii verdeggianti del parco sono modellati dalla presenza di questa tradizione. Seguendo le orme di queste affascinanti leggende vi ritroverete a percorrere sentieri, visitare grotte, conoscere memorie paesane che arricchiranno incredibilmente l’esperienza naturalistica. Con più di dieci cime sopra i duemila metri, il Parco nazionale dei Monti Sibillini ospita una grande diversità di specie animali, tra cui lupi, cervi, aquile reali e falchi pellegrini. Ai Laghi di Pilato, uno specchio di acqua purissima nascosto nel cuore del Monte Vettore a 1941 metri di altitudine, potrete osservare una specie di crostaceo chiamata chirocefalo del Marchesoni, un piccolo gamberetto rosso che nuota con la pancia rivolta all’insù. È molto piccolo, non facile da individuare, ma vi consigliamo di fare uno sforzo perché sarà quella l’unica occasione in cui lo potrete vedere. Il chirocefalo è una specie endemica e il suo unico habitat naturale, in tutto il mondo, sono le acque dei Laghi di Pilato.