La storia di Foligno: dall’origine umbra alla fase romana; dal Medioevo all’età comunale, dal governo dei Trinci all’età moderna.
L’ORIGINE UMBRA E LA FASE ROMANA
I resti più antichi del centro abitato furono ritrovati sull’attuale colle di S. Valentino, ad est della città, che restituisce tracce di necropoli ed abitazioni.
Per tutto il Medioevo tale insediamento fu noto con l’appellativo di “Civitavecchia”, che sottolinea la separazione dal successivo centro abitato (quello attuale), che nacque come emporio commerciale a valle, lungo il corso del fiume Topino.
Lo stesso nome della città richiama l’eco delle divinità, Supunna e Fulginia, venerate nell’area prima dell’arrivo dei romani.
Nel XII secolo l’abitato era noto come castrum sancti Feliciani (in onore del santo vescovo martirizzato nel 251), il toponimo fu poi modificato in civitas nova Fulginii da cui si è arrivati al moderno nome di Foligno.
Nella Naturalis Historia, Plinio il Vecchio parla addirittura del popolo dei Fulginates che avrebbero fondato la città. Qualunque sia la vera origine, la posizione dell’emporio, a valle dei fiumi Topino e Menotre, sapientemente difesa dai colli circostanti, dovette fare gola ai romani. Infatti questi tentarono di conquistare la città a più riprese, scontrandosi spesso con l’ostilità degli abitanti.
Insieme alla vicina Spoleto, nella storia, Foligno fu l’unica città a rallentare la rapidissima conquista romana dei territori umbro-etruschi. La città cadde in mano ai conquistatori solo alla fine del III secolo con la battaglia di Sentino.
A partire dal 295 a.C. Foligno entrò a far parte dello Stato romano con il titolo di praefectura e conobbe un’importante fase di espansione in epoca Augustea in seguito alla deviazione della via Flaminia.
Nel II secolo, così come accadde precedentemente per la conquista romana, la diffusione del cristianesimo ha subito un forte arresto presso il centro abitato. Luogo rimasto fedele fino al V secolo all’idolatria ed alla superstizione pagane. Da questo momento il nuovo centro abitato si formò presso il sepolcro del vescovo Feliciano, presso l’attuale Cattedrale di Piazza Repubblica.
Risparmiata dall’avanzata dei Longobardi nel V secolo, la cittadina fu saccheggiata dai Saraceni nell’881 e devastata dagli Ungari per ben due volte nel 916 e nel 925. Tutto questo provocò un periodo di crisi ed oblio per la comunità.
MEDIOEVO ED ETÀ COMUNALE
A partire dell’XI secolo le fonti attestano la presenza del podestà.
Nel 1240, l’imperatore Federico II, che aveva ricevuto il battesimo ad Assisi ed era cresciuto dentro le mura di Foligno, fece il proprio ingresso trionfale nel centro urbano accompagnato dalla corte. Il favore imperiale portò prosperità alla città per alcuni anni fino allo scontro con la filopapale Perugia che, nel 1253, la cinse d’assedio. I folignati si presentarono sul campo avversario scalzi, con corde al collo e coltelli rivolti verso il basso, chiedendo perdono e dichiarando di essere stati soggiogati dall’imperatore. La risposta di Perugia fu durissima e la città dovette distruggere le mura, riempire i fossati di difesa e consegnare ai vincitori le chiavi ed il gonfalone cittadini.
Il duro colpo non impedì tuttavia agli abitanti di rialzarsi tanto che il XIII secolo costituisce il periodo di massimo splendore e di sviluppo urbanistico ed architettonico di Foligno: nel 1284 la città riuscì persino a ricostruire la cinta muraria visibile ancora oggi.
DAL GOVERNO DEI TRINCI ALL’ETÀ MODERNA
Nel 1305, perugini e spoletini mossero di nuovo le armi contro Foligno per aiutare la parte guelfa. Dopo aver costretto il capo dei ghibellini Anastasi a riparare a Todi, gli invasori penetrarono in città. Conquistarono il palazzo Comunale e ad eleggere capo del popolo Nallo Trinci.
Cominciò da questo momento il governo di tale casato che, tra alti e bassi, resse le sorti della città fino al 1439.
In quell’anno infatti, sollecitato dai cittadini che chiesero aiuto al papa contro la politica dispotica di Corrado III Trinci, il cardinale Giovanni Vitelleschi radunò le truppe in Orvieto e cinse d’assedio Foligno. Questo permise al cardinale di assumere il governo della città in nome della Chiesa.
Anche il cardinale ebbe però poca fortuna e, neanche un anno più tardi, morì ucciso a Castel Sant’Angelo.
Il governo della città passò nelle mani di Ludovico Scarampi e di numerosi signorotti locali che tolsero progressivamente la libertà comunale ai cittadini. Foligno, pur condividendo la sorte di tutti i Comuni italiani, riuscì a mantenere una certa indipendenza grazie alla vitalità agricola, industriale e commerciale che la caratterizzava.
Tra il 1798-99 e il 1809-14 la città cadde in mano al governo francese prima di essere definitivamente incorporata nel nascente Stato italiano, nel 1860.
Nella storia di Foligno pesanti bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale ed il forte terremoto del 1997 hanno profondamente modificato l’impianto urbano. Ad oggi Foligno conserva solo in parte l’antica e famosa forma “ovata” che ne ha caratterizzato per secoli il centro storico. L’espansione urbana periferica, resa possibile dall’ambiente pianeggiante sul quale sorge, è un chiaro segnale della forte attività commerciale della città. Foligno rappresenta uno dei centri più attivi del territorio umbro.