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Scopri Città della Pieve, il borgo del divin pittore

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Scopri Città della Pieve, il borgo che diede i natali al Perugino, uno dei geni della pittura italiana.

In una porzione di territorio al confine con la Toscana e nei pressi del Lazio, a un’altezza di 508 metri sul livello del mare, sorge il caratteristico borgo umbro di Città della Pieve.

La sua posizione privilegiata al di sopra di un colle vi permetterà di godere di una meravigliosa vista sul Lago Trasimeno e sulla Val di Chiana, gioielli unici da ammirare dell’Italia centrale.

Il borgo è noto per aver dato i natali al più importante esponente della pittura umbra del XV secolo, il maestro Pietro Vannucci detto Il Perugino. Il pittore, che fu anche il maestro di Raffaello, ha sapientemente riportato nelle sue opere gli incantevoli paesaggi natii, da cui è stato ispirato e circondato durante la sua vita, come i dolci pendii e la rigogliosa e avvolgente vegetazione. All’interno dei monumenti della città potrete ammirare le numerose opere realizzate per mano dell’illustre pittore.

Città della Pieve oggi fa parte della provincia di Perugia, ma i materiali archeologici ritrovati nella zona testimoniano come un tempo questa appartenesse a Chiusi; le origini del centro abitato risalgono al VII secolo, periodo in cui i longobardi esercitavano il loro potere sul Ducato della Tuscia. Il nome attuale di Città della Pieve si deve ad una Pieve che venne costruita in onore dei Santi martiri Gervasio e Protasio, e al cui interno cominciarono ad essere battezzati i pagani e convertiti così al cristianesimo.

Il borgo assunse anche il nome di Città di Castel della Pieve, per la presenza della cinta muraria risalente all’XI secolo che venne eretta per proteggere e per delimitare la fortificazione, ma la denominazione risultò essere troppo lunga e simile alla località di Città di Castello; per poterle distinguere, successivamente, essa venne chiamata unicamente Città della Pieve.

La vita cittadina cominciò quindi a svilupparsi al suo interno e ben presto il numero di abitanti si incrementò soprattutto in seguito ad una situazione di disagio che si venne a creare nel territorio sottostante; l’inconveniente nella Val di Chiana, progressivamente divenuta zona paludosa e non più abitabile, costrinse infatti la popolazione a trovare rifugio all’interno del borgo.

La vicina Perugia sottomise a un rigido dominio Città della Pieve per lungo tempo, limitando definitivamente l’espansione del borgo dal carattere deciso e ribelle. Solo dal 1228 al 1250 Città della Pieve visse una fase di indipendenza grazie a Federico Il di Svevia, che portò alla nascita del libero Comune, periodo in cui si definì anche l’urbanistica del borgo giunta fino ai giorni nostri.

Osservando il perimetro di Città della Pieve, si può notare come questo dia vita ad una sagoma molto interessante e curiosa, che rappresenta un’aquila; il territorio venne suddiviso in tre parti, i terzieri, che corrispondono alle tre diverse parti dell’aquila e simboleggiano anche le tre classi sociali del tempo: nella testa del rapace, rivolta in direzione di Roma, è collocato il Terziere Castello, che rappresentava la classe dei cavalieri quindi l’aristocrazia, la pancia costituisce il Terziere Borgo Dentro e simboleggia la borghesia, mentre l’ala e la coda ospitano il Terziere Casalino, e alludono alla classe dei pedoni, i contadini.

Rimarrete affascinati nel vedere con i vostri occhi e nel comprendere l’urbanistica di Città della Pieve del XIII secolo; nel periodo degli scontri tra classi sociali infatti le larghe strade che si sviluppavano in curva denotavano la presenza dei cavalieri, che spostandosi col cavallo avevano necessità di più spazio; queste strade erano in netta contrapposizione a quelle più strette e con un percorso frammentato, che evidenziavano la presenza della classe dei pedoni, i contadini. In questo modo, i cavalieri riuscivano a sfuggire agli attacchi dei pedoni muniti di arco e balestra grazie alla curvatura delle strade, mentre i pedoni riuscivano a sfuggire agli attacchi dei cavalieri negli stretti vicoli non accessibili a cavallo.

I Terzieri di Città della Pieve sono stati spesso in conflitto tra di loro. Lo spirito di competizione ha alimentato il loro desiderio di primeggiare. Ma per rievocare il suggestivo passato medioevale e per acclamare l’identità dei Pievesi, ogni anno si celebra nel mese di agosto il caratteristico e suggestivo Palio dei Terzieri. In questo periodo dell’anno il borgo si tinge di colori, di drappi e stendardi, gli sbandieratori si esibiscono per le strade, si riaprono le botteghe degli antichi mestieri, degli artigiani, degli artisti, rivivono le taverne del passato, che propongono deliziose e succulente prelibatezze dal sapore antico e tipico della tradizione.

I vicoli del paese ospitano il caratteristico mercato rinascimentale. Si organizzano spettacoli itineranti, musicali e giochi; i terzieri si sfidano e si contendono il prezioso arazzo del maestro Antonio Marroni. Raffigura i monumenti più importanti di Città della Pieve, alcuni arcieri che rendono omaggio al Maestro di Campo e i simboli dei Terzieri: il Castello medievale, la Rocca del Borgo Dentro e il Pozzo del Casalino. Tra gli eventi più significativi della manifestazione vi sono il Corteo Storico e la Caccia del Toro.

Per le vie più importanti del centro sfilano infatti tantissimi pievesi indossando meravigliosi e eleganti abiti storici. Rappresentano gli appartenenti alle varie classi sociali del passato, come cavalieri, dame e popolani. Appassionati musicisti suonano e rievocano soavi melodie. Il corteo avanza per il borgo guidato dal Maestro di scena, dal Porta gonfalone e da altre personalità importanti. Il corteo di circa settecento persone è infine seguito da un carro allegorico di ispirazione classica.

La Caccia del Toro ripresenta invece, in maniera non cruenta, quelle che furono le antiche corride senesi; gli arcieri dei diversi Terzieri, che hanno a disposizione tre frecce ciascuno, si sfidano con l’arco. Tentano di centrare i rispettivi bersagli, costituiti da tre sagome di legno raffiguranti dei tori di razza chianina. Le sagome dei tori, ognuna con una fascia rappresentante i diversi colori dei Terzieri, sono collocate su una giostra. Ma si muovono in maniera sempre più veloce, rendendo la gara progressivamente più complessa ed entusiasmante.

Un’altra manifestazione che appassiona abitanti e turisti è l’Infiorata di San Luigi Gonzaga, patrono del Terziere Casalino; per le strade del borgo ogni anno i pievesi realizzano meravigliosi e accurati disegni con i colorati petali dei fiori, sempre seguendo delle tematiche differenti. L’evento è un’occasione unica e segna l’inizio delle manifestazioni estive di Città della Pieve.

Durante il periodo pasquale invece, il borgo organizza la Mostra Mercato. Un evento che prevede l’esposizione delle eccellenze e dei prodotti tipici legati all’agricoltura, alla gastronomia e all’artigianato di Città della Pieve. Sempre in occasione delle festività pasquali, è prevista la suggestiva rappresentazione dei Quadri Viventi. I figuranti interpretano i temi della Passione, della Morte e della Resurrezione di Cristo nell’incredibile scenario dei sotterranei di Palazzo Orca.

Tra gli eventi da non perdere c’è sicuramente Zafferiamo, sagra che celebra uno dei simboli più importanti del borgo, anticamente conosciuto come il crocus. Città della Pieve vanta infatti una pregiata qualità di zafferano. La sua produzione è attestata già in documenti risalenti al XIII secolo. Precisamente nello Statuto di Perugia del 1279, il quale ne vietava la semina ai forestieri. Lo utilizzavano originariamente per la tintura dei tessuti e costituiva una fonte di ricchezza molto importante per l’economia della città.

Oggi lo zafferano di Città della Pieve è un prodotto d’eccellenza a livello italiano. Viene venduto in fili per preservare e garantire la sua pregiata qualità e autenticità. Durante la manifestazione che lo vede protagonista, che si tiene annualmente a ottobre e che non si concentra unicamente sull’utilizzo dell’oro rosso nella gastronomia, è possibile partecipare a diversi laboratori. La tintura dei tessuti attraverso i pigmenti dello zafferano, o laboratori di pittura, scoprendo come ottenere le varie gradazioni di colore della pregiata spezia.

Nel corso dei secoli, i pievesi si sono anche specializzati nella produzione del laterizio. Un particolare cotto dal colore rossastro utilizzato per la realizzazione della maggioranza delle abitazioni del borgo, dalle facciate alle pavimentazioni. I pievesi hanno dimostrato anche le loro eccellenti doti nella tradizionale lavorazione di merletti, pizzi e ricami. Sono molto rinomati il panno cremisi, un tessuto molto pregiato lavorato sin dall’antichità e i ricami realizzati con il Punto Perugino, ispirati alle immagini e alle decorazioni rinascimentali delle opere del grande maestro.

Città della Pieve esalta anche i suoi prodotti della natura più genuini e la loro pregevole qualità. Qui potrete sorseggiare e gustare il vino Colli del Trasimeno D.O.C. e apprezzare il suo aroma fruttato e dal retrogusto leggermente amarognolo. Con cui potrete accompagnare le vostre cene a base di carni e verdure; si tratta infatti di un vino prevalentemente rosso prodotto da Sangiovese o da vitigni del Trasimeno. Altrettanto importante è la produzione dell’olio extravergine di oliva Colli Orvietani D.O.P., realizzato dalle varietà di olivo Leccino, Frantoio e Moraiolo; con il suo inconfondibile gusto, particolarmente fruttato, e con la sua intensità, saprà regalare un’esplosione di gusto unica per il vostro palato.

Tra le specialità tipiche della tradizione culinaria pievese troviamo il Cinghiale al dragoncello o allo spito, con il suo gusto intenso e deciso. Ancora, la Zuppa di Fagiolina del Trasimeno, piatto genuino, gustoso e dal sapore antico. Ricette che vi delizieranno.

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