Porta Venere è di epoca romana, più precisamente di origine augustea. Sorge al termine di via delle Mura Vecchie e tra le cinque porte di Spello, è certamente la più bella e maestosa. Gli storici la pongono in relazione, anche per via del nome, con i resti di un tempio dedicato a Venere, rinvenuti a Villa Fidelia, collegata alla città proprio tramite quest’ingresso; non a caso la porta è orientata verso la direzione del sacello. A tre fornici, composta di travertino bianco con lesene di ordine dorico, testimonia il glorioso passato della Splendidissima Colonia Julia. È dotata di un cavaedium, ossia un edificio fortificato a doppia porta; tutta la zona su cui insistono la porta urbica e le torri era un tempo occupato da edificazioni, i cui resti sono visibili nelle cantine delle case degli spellani di via Torri di Properzio.
Per l’appunto, l’imponenza della porta è accentuata dalle due torri dodecagonali che la affiancano, dedicate a Properzio e costruite probabilmente in epoca medievale. Le torri sono fabbricate con la locale pietra rosa; quella orientale è appoggiata al suolo collinare, mentre l’occidentale sorge su di un sostegno quadrato di 10 metri d’altezza.
Il complesso porta-torri è stato restaurato negli anni dieci-venti del Novecento, quando molte costruzioni medievali furono demolite, e poi negli anni 40-41. L’ultimo restauro del 2014 ha aperto alla visita entrambe le torri.