La chiesa di San Martino è un piccolo edificio armonioso ed equilibrato, perfettamente inserito all’interno di un delizioso quartiere medievale spellano, in pieno centro storico. Probabilmente fu fondata tra l’XI e il XII secolo dagli abitanti del terziere Pusterula in onore del vescovo di Tours, anche se le prime notizie riguardo la chiesa sono di molto successive, intorno al 1333-34. L’edificio, una delle chiese “povere” di Spello, si ritiene abbia avuto due distinte fasi di costruzione: la prima tra la fine del XI e gli inizi del XII secolo, alla quale si deve l’impostazione architettonica dell’edificio, risolto secondo un modello romanico, con copertura a capanna e spioventi inclinati.
Alla seconda fase viene ricondotto lo spostamento del campanile, che in origine terminava a vela sulla facciata, mentre oggi si erge nella zona absidale; inoltre venne rifatto il tetto e furono realizzati tre arconi trasversali interni, rimaneggiati nel secolo scorso.
Oggi la chiesa è chiusa, fatta eccezione per alcune cerimonie o mostre di artisti locali e si presenta con una semplice facciata in pietra bianca locale e una porta d’accesso inquadrata da due ghiere, una bianca e una rossa; nella parte superiore vi è una bifora con capitello a giglio. La pianta è rettangolare e all’interno le pareti, divergendo, creano un illusorio ampliamento della profondità. In fondo è l’abside, con un altare ricomposto nel 1971 con reperti archeologici e parti originali, e dietro si apre la piccola porta della sagrestia.
L’impianto pittorico è fortemente danneggiato: in una nicchia sulla sinistra un affresco raffigurante San Martino che dona il mantello al povero e sopra un affresco staccato con San Sebastiano, entrambi del XV secolo. Sotto vi è la lapide di Gaetano Franceschini, che scelse San Martino come luogo di sepoltura.