La chiesa di San Lorenzo Vescovo e Martire è la seconda Collegiata di Spello, dopo Santa Maria Maggiore, e sorge su Largo Mazzini, sopra i resti dell’antica chiesa di Sant’Ercolano, probabilmente datata al VI secolo. Fu edificata nel XII secolo in circostanza ancora poco chiare: secondo alcuni per volontà degli spellani che vollero porsi sotto la protezione del martire Lorenzo, secondo altri dopo che l’imperatore Enrico IV aveva tolto l’assedio alla città. Venne consacrata da papa Gregorio IX nel 1228 e fu in seguito distrutta dall’esercito di Federico II. Successivamente rifabbricata e ampliata, la visitarono numerosi papi.
Osservando la facciata, ci si accorge che è frutto di due diverse fasi costruttive: la prima di carattere romanico, mentre la seconda risalente al 1540, quando l’edificio venne trasformato con l’obiettivo di dare un’immagine più imponente: fu così ampliata la navata centrale e costruite quelle laterali grazie all’opera guidata dall’architetto “Maestro Donato”, come testimoniano le cronache della parrocchia.
La chiesa è a tre navate divise da pilastri e terminanti in un’abside; la centrale è la più grande ed è coperta da volte a botte, mentre quella di destra termina con un altare e ospita tre cappelle: quella della Vergine Incoronata, che custodisce un’immagine donata da san Bernardino da Siena nel 1438, la settecentesca cappella del Sacramento ad opera del Piermarini o di Filippo Neri di Foligno, nella quale è conservato il bellissimo Tabernacolo di Flaminio Vacca, e infine quella della Trinità. Splendida la vetrata con il martirio di San Lorenzo e l’elegante baldacchino dell’altare maggiore, molto simile a quello del Bernini in San Pietro al Vaticano.
Tra le opere più importanti conservate nella chiesa ricordiamo lo Sposalizio mistico di Santa Caterina ad opera di Bartolomeo da Miranda e una Natività di Andrea Camassei. Anche la Sagrestia custodisce altre opere, tra cui un armadio cinquecentesco intarsiato con lo stemma della famiglia Baglioni.