Al di fuori delle mura cittadine, a poca distanza dal centro abitato di Corciano, sorge la monumentale Necropoli di Strozzacapponi. Organizzate secondo un vero e proprio piano urbanistico preordinato, circa un centinaio di tombe a camera con corridoio (dromos) a scalinate, costituiscono una delle attrattive più interessanti della zona. Su tre lati delle camere di sepoltura correvano delle banchine scavate nel travertino, sulle quali venivano poggiate urne anch’esse in travertino o olle in ceramica, contenenti le ceneri del defunto. La fattura era generalmente semplice, con le superfici lisce e ben levigate, ma non mancano casi di urne cinerarie sul cui coperchio era inciso o dipinto il nome del defunto o addirittura decorate con motivi policromi. Sebbene non sia stato possibile trovare traccia del centro abitato cui doveva riferirsi questo grande impianto necropolare, è chiaro che si trattasse di personaggi di vario rango, dai nobili fino agli schiavi, impegnati nell’attività di estrazione e lavorazione del travertino, presso le cave del territorio poco distante di Santa Sabina. Insieme alle urne sono stati ritrovati anche interessanti resti di corredi funebri, molto modesti ma identificativi dell’attività lavorativa dei proprietari.
Grazie alla musealizzazione della necropoli, numerose tombe sono oggi visitabili e fruibili da visitatori di tutto il mondo, e fanno parte di un più ampio percorso naturalistico-archeologico all’interno del quale è inserita anche la necropoli di Fosso Rigo, luogo di sepoltura di altri artigiani lavoratori della pietra.