Amelia DOC
Questa DOC, denominazione che comprende quasi interamente la Provincia di Terni, rappresenta un territorio relativamente giovane dal punto di vista enologico. È una terra che sta esprimendo enormi potenzialità qualitative, su cui spicca senza dubbio il Ciliegiolo di Narni, vitigno che seppur conosciuto sin dal XIII secolo veniva perlopiù impiegato come uva da taglio; negli ultimi tre decenni ha trovato terreno fertile nelle zone collinari adiacenti alla conca ternana, rappresentando al giorno d’oggi un prodotto sul quale puntano svariati produttori del territorio.
Assisi DOC
Denominazione DOC tra le più giovani per quanto riguarda il riconoscimento, avvenuto nel 1997. I vini, prodotti perlopiù tra i comuni di Assisi e Spello, risentono in maniera positiva dell’esposizione collinare dei vigneti alle pendici del Monte Subasio. Gli inverni, infatti, non sono umidi e freddi come nei terreni pianeggianti, il che rende questo territorio favorevolmente incline alla produzione vitivinicola. Tra gli uvaggi maggiormente impiegati troviamo il Grechetto che, alle porte di Assisi, offre non pochi spunti di potenzialità inespressa, soprattutto per quanto concerne gli abbinamenti a piatti che esulano dai tradizionali accostamenti della nostra regione.
Colli Altotiberini DOC
Denominazione istituita nel 1980 e modificata nel 2005, questa DOC che si trova nella parte settentrionale dell’Umbria ha come vitigno più diffuso il Trebbiano, da cui vengono prodotti vini non molto strutturati e di facile beva. La produzione si concentra in modo maggiore nelle colline intorno a Città di Castello e Montone dove possiamo trovare spunti interessanti negli uvaggi internazionali come il Merlot ed il Cabernet Sauvignon, dai quali vengono prodotti vini freschi e di buona robustezza.
Colli del Trasimeno DOC
Questo territorio, che abbraccia tutti i comuni del Lago Trasimeno, esprime tutta la storicità della produzione vitivinicola umbra. Furono infatti gli etruschi, stabilizzatosi sulle sponde lacustri, ad iniziare la coltivazione della vite. È una zona di produzione piuttosto variegata con punte di eccellenza nei rossi, che risentono senza dubbio dell’influenza toscana; negli ultimi decenni sono nate moltissime nuove cantine che dedicano le loro produzioni ai vitigni classici del territorio, su tutti il Gamay del Trasimeno, uva che appartiene alla famiglia della grenache francese da cui deriva anche il cannonau sardo, e che potenzialmente può esprimere grandi prodotti dai profumi intensissimi e di grande eleganza.
Anche in questo caso è attivo un “Consorzio Tutela Vini Trasimeno” che promuove in maniera ottimale le attività delle cantine associate che trovano occasione di affacciarsi al pubblico anche in una pluralità di manifestazioni enologiche tra le quali spicca “Corciano Castello di Vino”.
Colli Martani DOC
I Colli Martani sono dei rilievi collinari situati al centro della nostra regione. È qui che trovano grandi soddisfazioni gli amanti dei vini bianchi, su tutti infatti spicca il grechetto che raggiunge vette di eccellenza in queste zone e da cui ne derivano vini di media complessità che possono, in taluni casi, essere abbinati a carni grigliate e piatti di notevole struttura.
Colli Perugini DOC
Questa storica zona racchiude i territori del comune di Perugia, Deruta, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Fratta Todina e Piegaro. Di notevole importanza è la presenza ancora oggi di alcuni vitigni autoctoni quali il Mostiola, il Tintarolo, la Pecorina e il Lupeccio. La produzione si concentra quasi esclusivamente nel trebbiano per i vini a bacca bianca e nel sangiovese per i vitigni a bacca rossa, da cui si ottengono vini freschi e di pronta beva, capaci di sposarsi perfettamente con i piatti della tradizione umbra.
Lago di Corbara DOC
Il Lago di Corbara offre una vista panoramica strepitosa sulle dolci colline piene di vigneti che scendono verso le rive. Le cantine, anche qui riunite nel “Consorzio Tutela Vini Lago di Corbara”, riescono a produrre, con condizione pedoclimatiche assolutamente favorevoli, dei vini la cui qualità è riconosciuta a livello internazionale. Dotati di grande mineralità grazie all’influenza del suolo, sfruttano al meglio l’alternanza tra la maggiore umidità data dal lago e le correnti ventose. Proprio in virtù delle particolarissime condizioni climatiche, è d’obbligo fare menzione delle Vendemmie Tardive, ossia quei vini passiti composti essenzialmente da grechetto e procanico, i cui grappoli vengono attaccati dalla muffa nobile detta “Botrytis cinerea” in ogni loro acino e che dopo la fermentazione dà vita ad un prodotto quasi unico, dotato di una straordinaria eleganza.
Montefalco DOC
Come già ricordato precedentemente, questa zona risulta essere altamente vocata per la coltivazione della vite a bacca rossa, non solo per quanto riguarda il Sagrantino ma anche per lo stesso sangiovese che “tagliato” con altri vitigni esprime qui molte delle sue potenzialità. Basti pensare al Montefalco Rosso DOC e al Montefalco Rosso Riserva DOC, grandissimi vini che esprimo la tannicità propria di queste terre accostata talvolta a vitigni più morbidi ed eleganti, anche internazionali. Vale la pena citare anche il Montefalco Bianco DOC, una delle tipologie più sconosciute d’Italia, diventato un vero e proprio prodotto di punta di alcuni produttori del montefalchese.
Orvieto DOC
Questa zona si identifica nel territorio di Orvieto abbracciando alcuni comuni attigui e sconfinando in parte in Provincia di Viterbo. Sin dall’antichità questa è stata una parte dell’Umbria in cui si è coltivata una grande quantità di vite, raggiungendo talvolta quantitativamente altre zone più conosciute. Le cantine e le aziende dell’orvietano, soprattutto le più antiche, offrono tuttora la possibilità di visitare le sale e i cunicoli sotterranei scavati nella roccia vulcanica, uno spettacolo davvero unico! Merita di essere citata un’altra denominazione, l’Orvieto Classico DOC, vino bianco secco da tutto pasto perlopiù composto da trebbiano toscano, che rende al meglio anche con accostamenti riferiti a piatti di pesce e formaggi poco stagionati. Ottimo anche come vino da meditazione.
Rosso Orvietano DOC
Il territorio di Orvieto offre anche questa interessantissima denominazione DOC, l’Orvietano Rosso, che può essere prodotto da uve anche internazionali, il che lo rende potenzialmente un vino promesso all’eleganza e alla struttura non da pochi.
Spoleto DOC
Questa zona, riconosciuta nel 2011 quindi giovanissima, che ricomprendente tutto il comune di Spoleto ha un territorio prevalentemente pianeggiante con il divieto di produzione al di sopra dei 400 metri slm. Notevole influenza viene esercitata dai terreni, un tempo paludosi, vicini alle attuali Fonti del Clitunno. Particolare attenzione si ha nella produzione di vini bianchi. Negli ultimi anni, infatti, si è riaffacciato sulla scena grazie alla riscoperta e l’impegno di alcuni produttori il Trebbiano Spoletino, caratterizzato dai variegati profumi e da una elevata acidità, ottimo anche nella versione “Superiore”.
Todi DOC
La zona, prevalentemente collinare, ricomprende interamente i comuni di Todi, Massa Martana, Monte Castello di Vibio e Collazzone. In questa denominazione troviamo il vitigno autoctono umbro per antonomasia: il Grechetto di Todi, qui portato a livelli di eccellenza senza pari. Conosciuto fin dai tempi dei romani, citato da Plinio il Vecchio, questo vitigno rappresenta la maggiore espressione del territorio tuderte. Dal bouquet ampissimo, con una buona struttura gusto olfattiva, questo vino si abbina perfettamente a primi di pesce o a frittatine con erbe di campagna.