Il complesso di San Francesco, costituito dalla chiesa e dall’adiacente ex – convento, sorge a Trevi sul luogo dove secondo la leggenda San Francesco predicò parlando ad un asino che ragliava, riuscendo a farlo tacere. La chiesa venne edificata al disopra di un antico edificio risalente al 1268, e dedicato alla Madonna; fu poi ampliata nel Trecento e restaurata un secolo dopo. L’architettura è semplice e disadorna, secondo il modello degli ordini mendicanti: navata unica con copertura in capriate di legno, abside centrale pentagonale e due cappelle a pianta rettangolare ai lati. Custodisce all’interno affreschi quattro-cinquecenteschi e una bellissima Croce della prima metà del Trecento. Oggetto di grande valore, conservato all’interno della chiesa, è l’organo: realizzato dal montefalchese Paolo Pietro di Paolo nel 1504, è il più antico esemplare in Umbria, nonché uno dei più antichi in Europa, superstite di quel tipo che veniva definito “organo da muro” durante il Rinascimento.
Il convento venne fondato dai Frati Minori Conventuali, che divennero una presenza fondamentale per i trevani. Infatti, fu loro affidata la custodia delle tre chiavi del prezioso archivio storico della Città, il cosiddetto “Archivio delle Tre Chiavi”. Il convento si sviluppa intorno al bel chiostro formato dal portico, le cui lunette sono affrescate con episodi della vita di San Francesco ad opera di Bernardino Gagliardi da Città di Castello, che li eseguì intorno al 1645. Nel Seicento l’edificio venne ricostruito dalle fondamenta, mentre nel 1833 venne ristrutturato dal celebre architetto Giuseppe Valadier, che lo rese idoneo ad ospitare il collegio Lucarini, prestigiosa istituzione, fondata due secoli prima da Virgilio Lucarini, esponente di un’abbiente famiglia trevana.
Oggi nell’ex – convento è stato istituito il complesso museale di San Francesco, inaugurato nel 1996 dopo lavori di rifacimento e restauro. Originariamente furono allestiti il Museo della Città e del Territorio e la Pinacoteca, mentre tre anni dopo fu la volta del Museo della Civiltà dell’Ulivo. Nel 2006, infine, il complesso fu completato con l’aggiunta dell’Antiquarium. All’interno della Pinacoteca sono conservate opere di eccezionale qualità appartenenti al periodo medievale e rinascimentale, come l’Incoronazione della Vergine di Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, una Madonna con il Bambino del Pinturicchio e una pala raffigurante l’Assunzione della Vergine, eseguita nel 1640 da Alessandro Turchi, detto l’Orbetto. Il museo archeologico contiene invece materiali di scavo, rinvenuti in località Pietrarossa, luogo in cui sorgeva l’antica Trebiae romana.