Vai al mio itinerario

Dichiaro di aver acquisito le informazioni fornite dal Titolare all’interno dell'informativa sulla privacy e presto il consenso per le finalità qui sotto riportate:

 
 

Password dimenticata? Nuovo utente? Registrati

Chiesa di San Ventura

Vai al mio itinerario

Attività preferite

San Ventura, spellano appartenuto forse alla famiglia degli Spellucci, nacque alla fine del XII secolo e aderì all’Ordine ospedaliero dei Crociferi. Secondo la tradizione, nella seconda metà del XII secolo, forse nel 1195, fondò a Spello una chiesa intitolata alla Santa Croce, con convento e ospedale annessi, dove trascorse tutta la sua vita dedicandosi a poveri e ammalati. Qui venne sepolto e già nel 1265 la chiesa aveva cambiato intitolazione e preso il nome di San Ventura; ancora oggi i malati di ossa accorrono a venerare il loro santo patrono, che proprio per la sua vicinanza agli storpi, viene ritratto con una gruccia in mano.
La chiesa di San Ventura si trova di fronte alla Porta Urbica e attualmente è un oratorio dipendente dalla chiesa di Sant’Andrea. Taddeo Donnola, storico spellano, ci informa che la chiesa subì ingenti danni, mentre il convento e l’ospedale furono interamente distrutti dal passaggio di truppe militari nella metà del XVI secolo. Al 1625 invece risale un restauro voluto dal nobile Cambi, che mutò l’aspetto della chiesa con l’eliminazione del timpano.
Nel 1656 l’ordine dei Crociferi italiani fu soppresso e la chiesa passò nelle mani dei Frati Minori di Sant’Andrea; divenne magazzino per cereali durante la Seconda Guerra Mondiale e fu infine restaurata nel 1960. Quest’ultimo intervento consolidò l’intera struttura e aggiunse le lesene e la trabeazione, oltre a permettere il restauro di molte opere d’arte; nel 2001 è stato restaurato l’affresco della Predica di San Feliciano a Spello.
La chiesa è a doppio spiovente con campanile a vela; la facciata ha quattro finte colonne con timpano sovrastante, un semplice portale e due piccole finestre del viandante attraverso le quali si poteva vedere la tomba di San Ventura anche quando la chiesa era chiusa. La parete di destra dell’edificio è più alta della sinistra poiché il terreno ha un forte dislivello. All’interno vi è un’unica aula con il presbiterio leggermente sollevato; la parete di fondo è rettilinea e presenta due accessi alla sacrestia.
Oltre ad una bellissima cantoria in legno dipinto sulla controfacciata, la chiesa conserva numerose opere d’arte: sulla parete destra un affresco con San Feliciano e tele ad olio attribuiti a Cesare Sermei (XVII secolo), un affresco di San Ventura con la cruccia e un libro in mano di scuola umbra (fine del XIV secolo). Nella parete d’altare si può ammirare un tabernacolo ligneo con una Deposizione e due Angeli e Madonna allattante dipinti; nell’altare maggiore è conservato il Sarcofago di San Ventura, forse risalente al XII secolo. Nella parete di sinistra è raffigurata l’Apparizione della Croce con un’interessante veduta di Spello agli inizi del XVII secolo; e poi ancora affreschi di scuola umbra cinquecenteschi e tele di Sermei. Sono inoltre conservati in chiesa due dipinti, una Madonna di Lourdes e un San Ventura, datati 1887 e ad opera di G. Barbi.

Aggiunto ai preferiti con successo.

Per creare il tuo itinerario avremmo bisogno di qualche informazione in più: indica dunque le date che preferisci, quanti siete e dai un valore ai tuoi interessi, così potremo iniziare a comporre la tua timeline insieme.